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rimedi naturali per curare la sindrome da Stanchezza cronica

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Quali sono i rimedi e le terapie naturali per curare la stanchezza cronica ?
Terapia naturale , alimentazione ,consigli in medicina naturale  e rimedi naturali
per curare la sindrome da  Stanchezza cronica

  

 Quando si parla di sindrome da stanchezza cronica ci si riferisce a una spossatezza molto grave, sia mentale che fisica, che si determina anche con uno sforzo fisico minimo e che differisce dalla sonnolenza e dalla mancanza di motivazione. La stanchezza cronica è una situazione che può accompagnarsi a svariate situazioni sia fisiologiche che patologiche. E’ normale essere affaticati dopo un intenso sforzo fisico o psichico, anche se la qualità della stanchezza nei due casi è diversa. Ma è normale nella misura in cui la persona riesce a recuperare spontaneamente e pienamente la situazione di benessere che precedeva l’episodio “affaticante”. Il recupero, quindi, perché la stanchezza sia considerata normale, deve essere completo e raggiunto in tempi rapidi: si può parlare, in questo caso, di forma “acuta” di stanchezza e non di stanchezza cronica. La soluzione per ritrovare il benessere , in questo caso non può che essere olistica.  
L’accumulo della stanchezza nel tempo è invece segno di cronicizzazione. Per essere considerata stanchezza cronica e patologica, questa deve essere percepita dal paziente come inusuale o anormale, del tutto sproporzionata rispetto al grado di esercizio o di attività della persona, e non in grado di regredire né con il riposo né con il sonno. Fondamentalmente, si possono osservare due situazioni paradigmatiche.
In un primo caso, probabilmente il più comune, l’accumulo della stanchezza è il segno della cronicizzazione della situazione “stressante” che ne è alla base; è la situazione più frequentemente osservata nella forma di stanchezza cronica che si accompagna all’eccesso di stimoli psicofisici.
Nel secondo caso, la stanchezza si cronicizza in assenza di un significativo stimolo cronico di tipo fisico o psichico; in questo caso, la “stanchezza” diventa a pieno titolo il sintomo di una malattia che va sempre attentamente indagata (ipotiroidismo, epatite B o C cronica, tumori).
COME ENERGIZZARE L'ORGANISMO IN MODO NATURALE.
La stanchezza fa parte integrante della vita: è una sensazione fondamentale che segnala il limite momentaneo all'azione e il bisogno di fermarsi o di cambiare ritmo. Essa è dunque, in una condizione di salute, uno strumento atto a mantenere l'equilibrio e la salute stessa in quanto elemento regolatore dell'attività e del riposo. In breve però deve scomparire e quando ciò non accade – in particolare quando ci si sveglia più stanchi di quando ci si è addormentati – vuol dire che qualcosa non va nelle strategie energetiche e c'è uno squilibrio tra consumo e ricarica. In molti casi la sindrome da stanchezza cronica esprime un eccesso di attività (in uno o più ambiti), molto prolungato, non compensato da un riposo sufficiente. Di solito questa soluzione è mantenuta da un'ansiosa tendenza all'attivismo continuo, dal senso del dovere e di colpa e dall'arrivismo. A volte essa si innesca quando non si dà tempo sufficiente a una convalescenza che fa seguito a un'importante malattia, oppure non ci si è fermati in presenza di malattie non gravi come l'influenza. Talora la sindrome di stanchezza cronica è il primo (o inizialmente l'unico) segno di una depressione non riconosciuta o molto mascherata che trova nello stato di debolezza l'unica forma, da un lato di espressione, dall'altro di auto-terapia. È il corrispettivo fisico di apatia, disincanto, delusione, mancanza di entusiasmo, ma anche del crollo improvviso di importanti aspettative. Ci sono però molte situazioni nelle quali non si riconosce nulla di particolare; piuttosto si può osservare che nel modo di vivere abituale di una persona c'è un certo “attrito”: si vive in perdita lieve ma continua di energia (i risultati concreti sono sempre inferiori rispetto alle energie impiegate).
Quali sono i soggetti più a rischio di Stancheza Cronica ?
Persone che svolgono un'attività in modo intenso e continuativo per molti mesi o anni, concedendosi un riposo insufficiente.
Persone che hanno sofferto negli ultimi mesi di patologie debilitanti, gravi o meno, e hanno dedicato poco tempo alla convalescenza.
Persone che tentano di ignorare le classiche malattie da raffreddamento dell'autunno/inverno (influenza, bronchite, faringite ecc.) mantenendo la stessa attività di sempre.
Persone che soffrono di disturbi del sonno da almeno tre mesi e che non riescono a risolvere il problema oppure lo trascurano.
Persone che soffrono di depressione, la quale è tuttavia mascherata dall'iperattivismo o dal senso del dovere.
Persone che soffrono di stati depressivi manifesti.
Persone che sono animate da molti dubbi e resistenze rispetto all'attività che hanno intrapreso.
Persone che si mettono a disposizione degli altri senza mai risparmiarsi davanti a niente.
Solitamente la sindrome è caratterizzata da sintomi psichici scatenati da fattori fisici e da sintomi psichici indipendenti dallo stato fisiologico generale, con una durata di almeno sei mesi. La sintomatologia è rappresentata allora sia da problemi fisici, che da disturbi psichici.
Quelli fisici possono essere tensione, debolezza, e/o dolore muscolare, febbre bassa, ma continua, cefalea, torpore, stordimento, dolore articolare (alcune volte indotti da disturbi psicosomatici), intolleranza alla luce (Fotofobia), difficoltà di memoria e di concentrazione.
Quelli psicologici possono invece essere oscillazione dell'umore, irritabilità, sonno disturbato, difficoltà cognitive, diffusione di ansia e forte stress.
Oltre il perdurare dei sintomi, spesso vi è la loro fluttuazione nel tempo con l'alternanza di periodi più o meno lunghi di regressione dei disagi psico-fisici, a periodi di intenso affaticamento. La Sindrome da affaticamento cronico porta con se gravi conseguenze sulla sfera sociale, lavorativa, familiare, relazionale proprio per il suo effetto disabilitante anche nelle più elementari mansioni e semplici rapporti di tutti i giorni.
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